Il cancro alla prostata è il secondo tumore maligno più comunemente diagnosticano negli uomini di
tutto il mondo: nel 2020 circa 1,4 milioni di uomini hanno ricevuto una nuova diagnosi di tumore alla
prostata. Negli ultimi anni l’approccio multidisciplinare e i nuovi farmaci oncologici disponibili hanno
determinato cambiamenti rilevanti nel trattamento della neoplasia prostatica, sia in fase iniziale che in
fase metastatica.
Ad oggi, la maggior parte delle diagnosi di tumore riguardano la malattia che interessa la sola
prostata, il che significa che il cancro è limitato alla ghiandola prostatica e può essere trattato con
chirurgia curativa o radioterapia.
Tuttavia, molti uomini soffrono già di cancro alla prostata con metastasi a distanza quando gli viene
diagnosticato per la prima volta. I trattamenti disponibili per gli uomini con cancro alla prostata
metastatico sensibile agli ormoni (mHSPC) prevedono la terapia ormonale, come ADT, inibitori della
via del recettore degli androgeni più ADT o una combinazione della chemioterapia e ADT. Le varie
opzioni terapeutiche della fase iniziale si sono sempre più affinate: i nuovi farmaci oncologici
disponibili attualmente hanno aperto la via all’attuazione di più linee terapeutiche nella fase
metastatica, sia di ormonosensibilità che di resistenza alla castrazione, con significativo aumento della
sopravvivenza e contestuale salvaguardia della qualità di vita. Inoltre, le recenti estensioni di
indicazione delle nuove terapie antitumorali aprono a nuovi scenari terapeutici che permettano di
definire una linea d’azione per tutti i pazienti con carcinoma della prostata, inclusi i pazienti non
metastatici resistenti alla castrazione (nmCRPC).
L’incontro si pone l’obiettivo di approfondire le conoscenze riguardanti l’approccio multidisciplinare
del carcinoma prostatico, attraverso il confronto diretto fra le diverse figure professionali coinvolte
(oncologo, chirurgo, radioterapista) e la discussione delle tematiche più controverse.
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